La scoliosi è una deviazione laterale, permanente, della colonna vertebrale associata alla rotazione dei corpi vertebrali.
Bisogna distinguere l’ atteggiamento scoliotico dalla scoliosi vera e propria. Nel primo caso si ha una deviazione della colonna senza rotazione o alterazioni nella forma delle vertebre, legamenti e disco intervertebrale. Nel secondo caso si ha la concomitanza di tutto ciò.
La scoliosi è nella maggior parte dei casi idiopatica, cioè non sono note le cause che l’ hanno generata. In rari casi può essere dovuta a traumi, patologie infiammatorie o tumori.
Il problema insorge solitamente durante l’ accrescimento e, se non trattato, evolve in peggioramento fino al termine dell’ accrescimento osseo.
Solo nei casi molto gravi è previsto un trattamento chirurgico, ma nella maggior parte delle situazioni il trattamento è di tipo ortopedico-riabilitativo. Le soluzioni terapeutiche prevedono l’ utilizzo di corsetti, in modo da stabilizzare la colonna e permettere un accrescimento il più fisiologico possibile, e la fisioterapia.
Quest’ ultima ha la funzione di prevenire l’ evolversi della patologia in senso negativo, cercando di riequilibrare il più possibile le tensioni muscolari e stabilizzare la colonna.
La correzione di una scoliosi ormai instaurata è impossibile, poiché non si può agire sulle modificazione della struttura ossea, però è fondamentale evitare che la deformazione continui.
È possibile invece correggere un atteggiamento scoliotico, o quanto meno migliorarlo.
In entrambi i casi si effettuano esercizi posturali particolari che attivano la muscolatura deficitaria e vanno ad allungare e inibire quella iperattiva. Poiché normalmente si riscontrano retrazioni muscolari dalla parte della concavità e muscoli deficitari dalla parte della convessità.
Gli esercizi si svolgono sia in posizione eretta, che in posizione sdraiata o quadrupedica. Si tratta sia di esercizi attivi che passivi. L’ obiettivo è quello di creare una buona ‘’impalcatura di sostegno’’ della colonna, costituita dai muscoli, in modo da stabilizzarla e proteggerla. Uno degli obiettivi è anche quello di far acquisire al paziente una forte capacità di percepire la propria postura e autocorreggerla.
Nella maggior parte dei casi il lavoro della fisioterapista si indirizza anche a distretti strettamente collegati con la colonna, come il cingolo scapolare e il bacino. Questi possono subire delle limitazioni di movimento a causa della scoliosi, soprattutto le spalle e il torace. Si cerca di mantenere o ripristinare il movimento anche in questi distretti per evitare danni secondari.